A cura di Mariella Filippi, Chiara Giorgetti, Elettra Gorni, Maria Christina Hamel, Yuko Noguchi
In collaborazione con Accademia di Brera corso Stampa d’Arte
La mostra “Orizuru” a cura di Mariella Filippi, Chiara Giorgetti, Elettra Gorni, Maria Christina Hamel, Yuko Noguchi, raccoglie una serie di opere ideate e realizzate dagli studenti di Brera, da artisti e da designer che hanno utilizzato la pasta di cellulosa, ricavata dagli Orizuru (origami votivi a forma di gru) lasciati al monumento alle vittime dell’Olocausto atomico di Hiroshima (circa 10 tonnellate ogni anno) e riciclata nella cartiera Nissey Sangyo (Giappone), azienda specializzata nella raccolta e nel riciclo delle corone di Orizuru di origami in polpa di cellulosa.
Ogni anno, da ogni parte del mondo vengono inviati di origami votivi al monumento di Sadako Sasaki al Peace Memorial Park di Hiroshima. Un gesto di pace e di speranza.
“In qualità di azienda specializzata nel riciclo della pasta di cellulosa – dichiara Shoichiro Hirao, presidente di Nissey Sangyo – abbiamo collaborato con la città di Hiroshima nelle attività di riciclo della carta utilizzata per Orizuru di origami inviate ogni anno da tutto il mondo come simbolo di pace al Peace Memorial Park di Hiroshima. Lo abbiamo fatto producendo pasta di cellulosa a partire dagli Orizuru, nella speranza che i desideri e le speranze affidate a queste Orizuru possano rinascere con la nuova vita data alla carta”.
“In occasione della mostra, questa pasta sarà utilizzata dagli studenti dell’Accademia di Brera, da artisti e designer per creare opere d’arte. E’ una cosa meravigliosa vedere che queste preghiere per la pace potranno crescere e trascendere i confini del mondo: attraverso Orizuru di carta, sono giunte a Hiroshima provenendo da varie parti del mondo e poi da lì giungono in Italia dove grazie al talento di artisti italiani si trasformeranno in altre forme artistiche”.
I lavori prodotti per la mostra Orizuru mostrano modi diversi, nuovi, artistici di utilizzo della polpa di celluosa. I panetti di polpa forniti dalla cartiera Nissey Sangyo sono stati consegnati ad artisti, designer e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Milano in modo che il materiale potesse essere esplorato e sperimentato secondo un pensiero creativo e inedito.
Il risultato è un insieme di lavori sorprendenti, divertenti e poetici: della polpa di cellulosa sono state sfruttate caratteristiche come la superficie, la modellabilità, la resistenza e la possibilità della materia di essere colorata, disegnata, stampata e texturizzata.
Le opere prodotte (piccole sculture, oggetti ironici, stampe e collage poetici) sono la testimonianza di come un materiale possa essere radicalmente trasformato rispetto all’uso per cui è stato concepito e di come il pensiero artistico possa generare suggestioni e aprire nuove strade nell’uso del materiale stesso.
L’ultimo giorno di mostra sarà organizzata una raccolta fondi a favore dell’Associazione pro ammalati Francesco Vozza Onlus presso la Clinica Macedonio Melloni di Milano; facendo una donazione sarà possibile avere un’opera fra quelle in mostra.