IL PIÙ BEL PALAZZO NEOCLASSICO D’ITALIA E IL COMITATO D’AMORE PER CASA BOSSI
Casa Bossi è un capolavoro dell’architettura neoclassica realizzato a Novara negli anni 1857-61 da Alessandro Antonelli, il più importante architetto italiano del XIX secolo. Casa Bossi costituisce a livello nazionale una delle più interessanti e originali operazioni di rigenerazione da parte di un gruppo di cittadini attivi: il COMITATO D’AMORE PER CASA BOSSI. La specificità di Casa Bossi, il suo essere “monumento assoluto”, il fatto di rappresentare il modello perfetto dello stile (il neoclassicismo) e dell’epoca (l'”ottocento”) che più di ogni altro hanno forgiato il carattere di Novara, sono stati tra gli elementi che nel 2010 hanno favorito la mobilitazione civica del Comitato d’Amore per Casa Bossi.
Casa Bossi è ubicata nel punto più alto della città e fa da collegamento fra il nucleo antico e il panorama sulle Alpi e il Monte Rosa a pochi metri dalla Basilica di San Gaudenzio che con la sua cupola, anch’essa opera dell’architetto Antonelli, rappresenta il simbolo di Novara e che, insieme alla Mole Antonelliana di
Torino, è tra gli edifici più alti del mondo in muratura. Il fabbricato con una superficie complessiva di 6.500 mq e circa 260 stanze è un esempio straordinario di tecnica costruttiva grazie ad struttura basata su fulcri portanti che sostengono soffitti a volta molto ribassati.
In tal modo viene anticipata con l’antica tecnica della muratura una versatilità costruttiva che nei paesi più industrializzati d’Europa si cominciava a realizzare in quegli anni solo con il ferro e il cemento armato. Con raffinate soluzioni estetiche gli spazi della Casa presentano un ricco apparato decorativo, oggi segnato dal tempo e reso unico da straordinari effetti delabré. La casa è stata abitata dai suoi proprietari prima i Desanti e poi i Bossi per due generazioni con molti inquilini alcuni dei quali di rilevante notorietà e importanza culturale. Si può ricordare l’artista della luce Antonio Calderara e l’aeropittrice futurista ‘Barbara’ (Olga Biglieri), oppure progettisti di fama e professionisti affermati quali l’architetto Luigi Vietti e l’ingegner Arialdo Daverio, ma anche giornalisti, poeti e scrittori importanti come Ignazio Scurto e Sebastiano Vassalli, solo per ricordare i più noti. Casa Bossi è stato il secondo sito più votato con 26.150 firme nella campagna del FAI “I luoghi del cuore” del 2010. Dopo anni da quella campagna il consenso e l’attenzione è progressivamente cresciuto grazie alle molteplici attività svolte dal Comitato d’Amore per Casa Bossi che ha favorito l’avvio di un primo intervento essenziale significativo di valorizzazione assicurato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del Progetto CULTURA E AREE URBANE – SISTEMA CULTURALE E CASA BOSSI.
Il Comitato è attivo per promuovere la conoscenza, la conservazione, la valorizzazione e il recupero di “CASA BOSSI” di Novara il più bel palazzo civile della città e probabilmente il più bel palazzo neoclassico d’Italia, d’intesa con l’Amministrazione Comunale che ne è proprietaria. Con il progetto denominato CASABOSSI – CANTIERE DI BELLEZZA si intende far rinascere la Casa come Centro di sviluppo nei settori delle industrie culturali e creative.
UN PROGETTO DI COMUNITÀ TRA RIUSO CREATIVO E VISIONE GLOCAL
Cantiere Conoscenza (per artigiani, progettisti e operatori dell’edilizia e del restauro). Cantiere della Conoscenza è un percorso di contaminazione tra artigianato tradizionale e digitale, design e mestieri dei settori culturali e creativi. È un’azione di sviluppo economico in sinergia con le associazioni di categoria per fare di Casa Bossi un “Cantiere formativo e dimostrativo” utile ad implementare competenze da riutilizzare in tutte le grandi operazioni di restauro del patrimonio architettonico e urbanistico pubblico e privato della città, in particolare quello dell’’800 e del primo ‘900. Gli operatori che parteciperanno al Cantiere della conoscenza avranno la possibilità di dimostrare la loro Maestrìa con un piccolo intervento che assumerà valore di “vetrina dell’eccellenza artigiana”.
Novara Glocal (per imprese e operatori dell’innovazione). Novara Glocal invita cittadini, imprenditori, banchieri, professionisti, intellettuali a confrontare le loro idee e proposte con un nuovo Codice Economico Creativo, un modello più evoluto ed espansivo di quello connesso solo al sistema produzione-consumo, un approccio dove antichi patrimoni incontrano nuovi valori generando fonti di conoscenza imprevedibili e inaspettate. L’utilizzo di Casa Bossi come educational context costituisce parte integrante di questa linea progettuale.
Co-Working (per designer, giovani creativi, artisti e start up della cultura e del turismo). Attraverso la progressiva rifunzionalizzazione del piano terra di Casa Bossi è attivato uno spazio di co-working gestito in collaborazione con Enne 3 network la rete di incubatori di idee della provincia di Novara. Enne 3 network, in cinque spazi diversi tra Arona, Borgomanero e Novara, tra cui Casa Bossi che punterà soprattutto sui settori culturali e creativi. L’iniziativa si sviluppa anche grazie all’endorsement della Fondazione Giannino Bassetti di Milano che intorno al concetto di “innovazione responsabile” insita nel progetto, esprime la propria mission di ricerca e sviluppo dei grandi processi di transizione del mondo contemporaneo.
Ri-costruzione. È il programma di animazione socio-culturale avviato nell’estate del 2013 finalizzato a sviluppare attraverso pluralità di linguaggi, modelli e forme espressive nuovi CONTENUTI E SENSO DI
COMUNITÀ dove l’istanza collettiva del recupero e valorizzazione di Casa Bossi aspira a diventare simbolo o metafora di rivitalizzazione di un contesto sociale, culturale e creativo. La musica, il teatro, la letteratura e la libera discussione rappresentano le principali aree di iniziativa.
Spazio di esplorazioni del contemporaneo. E il modo di intendere Casa Bossi come spazio per grandi eventi culturali a partire dalle mostre e le esposizioni d’arte. È il contesto guida per lo sviluppo di contenuti culturali come dimensione spazio-temporale di linguaggi da esplorare e delle loro possibili ibridazioni. È il modo per occupare l’enorme spazio vuoto della casa con invenzioni che ne sfruttino ed esaltino il potenziale immaginifico (e quindi installativo e perfomativo).
Piemonte antonelliano. Piemonte antonelliano proietta Casa Bossi come baricentro di un itinerario culturale e turistico sulla figura e l’opera dell’architetto Antonelli, il più grande progettista italiano del XIX secolo. Si propone di animare la rete dei siti “antonelliani” del Piemonte e della Lombardia, con l’obiettivo di divulgare l’intera opera antonelliana; implementare studi e ricerche sulla vita e le opere dell’Antonelli e del contesto storico-architettonico di riferimento; promuovere iniziative di scambio di buone pratiche in tutti i settori turistici e culturali collegati ad esperienze di studio, recupero, restauro e valorizzazione del patrimonio antonelliano o coevo.
Agorà. Casa Bossi per qualità monumentale, posizione e articolazione degli spazi si presenta come un luogo ideale di incontro e interscambio, una vera e propria piattaforma per generare nuove conoscenze dall’incontro tra diversità. In particolare il piano terra si è rivelato come particolarmente adatto a diventare uno spazio pro-attivo di Educational Context attraverso lezioni partecipate, corsi, cicli formativi, workshop, seminari, nonché lo sviluppo di forme sperimentali di apprendimento.
Casa Bossi per la fotografia. Casa Bossi si è affermata in questi anni di primo riuso creativo come straordinaria location per shooting video-fotografici. Hanno effettuato riprese di moda particolarmente significative: Brunello Cucinelli, Odda magazine con la collezione dell’archivio Moschino, Made in Milan, Christian Fischbacher; Alivar e tanti altri. Essa si è altresì confermata come straordinario spazio dell’immaginifico valido per infinite ambientazioni e suggestioni visive ed emotive che rappresentano una delle linee di implementazione progettuale oltre ad un’opportunità di creare valore a più livelli. È in tale contesto che si possono annoverare le esperienze sviluppate con i Negrita che hanno girato a Casa Bossi il videoclip “Il gioco” per lanciare l’album “9”, oppure le scene del film “La libertà allo specchio” con intensa interpretazione di Pamela Villoresi che interpreta momenti della vita di Evangelina Alciati, pittrice piemontese del primo Novecento.
www.casabossinovara.it